Corte di Cassazione (22342/2021) – Procedimento di opposizione allo stato passivo: presupposti perché possa operare l'istituto di rimessione in termini in caso di tardiva costituzione del curatore.
Corte di Cassazione, Sez. VI civ. - 1, 05 agosto 2021, n. 22342 – Pres. Giacinto Bisogni, Rel. Aldo Angelo Dolmetta.
Fallimento – Creditore - Esclusione dallo stato passivo - Procedimento di opposizione – Curatore – Tardiva costituzione - Rimessione in termini - Fatto ostativo esterno alla volontà della parte - Immediatezza della reazione - Presupposti necessari.
La rimessione in termini di cui all'art. 153, comma 2, c.p.c., applicabile anche nell'ambito del procedimento di opposizione all'esclusione dallo stato passivo fallimentare, ex artt. 98 ss. della l. fall., quale istituto che dà attuazione ai principi costituzionali di tutela delle garanzie difensive e del giusto processo, richiede la verifica della ricorrenza di due elementi e, cioè, dell'esistenza di un fatto ostativo esterno alla volontà della parte, non governabile da quest'ultima e dell'immediatezza della reazione diretta a superarlo prontamente. (Nella specie, la S.C. ha cassato la decisione di merito, che aveva escluso la decadenza del curatore fallimentare dall'eccezione di compensazione rispetto ad altro maggior credito vantato dall'opponente, sul rilievo che l'impedimento ad una tempestiva costituzione addotto dal curatore medesimo, consistente in un disguido informatico, non risultava coniugabile né con il caso fortuito né con l'insuperabilità oggettiva dell'asserito ostacolo - ben potendo essere utilizzati altri mezzi per sottoporre al G.D. l'istanza di autorizzazione alla costituzione - e che l'inazione di costui si era protratta per ben cinque mesi dall'asserito impedimento). (Massima ufficiale)