Corte di Cassazione (8635/2018) - Revocatoria fallimentare ex art. 67, primo comma n. 1) L.F. di una transazione, asseritamente sproporzionata, conclusa dal fallito in periodo sospetto : prova incombente sul curatore.
Versione stampabileCorte di Cassazione, Sez. VI civ. Sottosez. 1, 09 aprile 2018 n. 8635 – Pres. Francesco Antonio Genovese, Rel. Andrea Scaldaferri.
Revocatoria fallimentare ex art. 67, primo comma, n. 1) L.F. – Transazione – Sproporzione delle prestazioni – Motivazione addotta dal curatore - Presupposto non provato – Rigetto della domanda.
In tema di revocatoria fallimentare, promossa per far valere l'affermata sproporzione tra le reciproche prestazioni rinunciate nell'ambito di una transazione intercorsa tra le parti, l'onere della prova incombe sulla parte che ha proposto l'azione revocatoria, ed ha per oggetto anche il valore della rinuncia operata da controparte, senza che possa distinguersi tra elementi dedotti dalla parte attrice ed elementi dedotti dalla convenuta, le cui allegazioni sul punto non possono considerarsi oggetto di un'eccezione in senso stretto, avendo invece natura di mere contestazioni o difese (Massima ufficiale) [nello specifico la Corte ha confermato che l'azione revocatoria proposta dalla curatela ex art. 67, primo comm, n.1) L.F., in ragione del fatto che la transazione, conclusa dal fallito allorchè in bonis ma in un periodo sospetto, comportante reciproche rinunce tra i i contraenti, era, secondo quanto sostenuto da parte attrice, sproporzionata a danno di questi, andava respinta in quanto la stessa non aveva adeguatamente provato, come era tenuta a fare, anche il valore della rinuncia della controparte ed in quanto non poteva avvalersi, come richiesto, del ricorso ad una consulenza tecnica d'ufficio meramente esplorativa per stabilirne l'entità]. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)