Corte di Cassazione (27269/2017) –Fallimento: insinuazione al passivo dei crediti tributari e dei diritti di insinuazione.

Corte di Cassazione, Sez. VI civ. – 1, 16 novembre 2017 n. 27269 – Pres. Rel. Vittorio Ragonesi.

Fallimento – Concessionari per la riscossione -  Crediti tributari  - Insinuazione al passivo sulla base del solo ruolo – Ammissibilità - Previa notifica della cartella esattoriale – Presupposto non richiesto  – Contestazioni del curatore - Ammissione con riserva.

Fallimento – Concessionari per la riscossione -  Diritti di insinuazione – Insinuazione al passivo – Ammissione in via chirografaria e non privilegiata – Inerenza al credito tributario – Esclusione.

L’ammissione al passivo dei crediti tributari si deve ritenere possa essere richiesta dai concessionari per la riscossione sulla base del semplice ruolo, senza che occorra anche la previa notifica della cartella esattoriale, salva la necessità, in presenza di contestazioni da parte del curatore, che l’ammissione, in attesa della definizione dell’impugnazione esperibile davanti al giudice tributario, abbia luogo, ai sensi dell’art. 88,  del D.P.R. 602/1973, con riserva ai sensi dell’art. 96, secondo comma, L.F. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

Le spese di insinuazione al passivo sostenute dall’Agente della riscossione (c.d. diritti di insinuazione), in ragione di un’interpretazione estensiva dell’art. 17 del D. Lgs. 112/1999, vanno ammesse al passivo fallimentare in via chirografaria e non privilegiata, dovendosi escludere l’inerenza delle stesse al tributo riscosso. (Pierluigi Ferrini - Riproduzione riservata)

[con riferimento alla prima massima cfr. in questa rivista Corte dei Cassazione, Sez. I, 17 marzo 2014 n. 6126 https://www.unijuris.it/node/2259]

http://www.fallimentiesocieta.it/sites/default/files/Cass.%20Civ.%2027269.2017_0.pdf