Tribunale di Modena – Istanza di insinuazione al passivo di un credito per il cui riconoscimento risulti pendente un giudizio ordinario: considerazioni in tema di giudicato endofallimentare e di presupposti perché risulti prededucibile.

Tribunale di Modena, Sez. III civ. e fallimentare, 10 novembre 2021 (data della pronuncia) – Pres. Emilia Salvatore, Rel. Camilla Ovi, Giud. Carlo Bianconi.

Fallimento - Pretese creditorie – Insinuazione al passivo - Giudizio ordinario - Pendenza volto al loro riconoscimento –  Giudici fallimentari – Accertamenti dichiarativi e costitutivi – Svolgimento –  Valenza endofallimentare – Fondamento.

Stato passivo -  Insinuazione  di credito– Titolo di prelazione - Omessa indicazione – Ammissione in chirografo - Sede di opposizione - Istanza di riconoscimento della prededuzione – Principio dell’immutabilità della domanda –  Inaccoglibilità.

Liquidazione coatta amministrativa – Apertura - Credito sorto anteriormente – Prededucibilità – Esclusione – Accertamento in corso di procedura – Irrilevanza.

Laddove un soggetto formuli una domanda finalizzata al riconoscimento di pretese creditorie (anche di natura risarcitoria o restitutoria) nei confronti del fallimento, il giudice delegato o il Collegio in sede di opposizione sono tenuti, laddove consistano in petita per il cui riconoscimento risulti pendente, con finalità del tutto estranee alla partecipazione al concorso, un giudizio ordinario, a svolgere principalmente, non risultando ammissibile un'eventuale ammissione con riserva applicata in via analogica, accertamenti dichiarativi o finanche costitutivi, la cui valenza risulta limitata all’ambito fallimentare (giudicato endofallimentare, ex art. 96, ultimo comma, L.F.), non potendo essere che quella la sede naturale di tali richieste laddove volte all'ammissione al passivo fallimentare. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

È fatto notorio che in sede di opposizione allo stato passivo vige il principio dell’immutabilità della domanda, conseguentemente non è possibile chiedere per la prima volta in sede di opposizione l’ammissione in prededuzione di un credito, come già ammesso al passivo in chirografo. A nulla vale che in sede di insinuazione al passivo la natura del credito non fosse stata specificata, perché in base a quanto previsto dall’art. 93, comma 4, L.F. se è omessa l’indicazione di un eventuale titolo di prelazione, il credito si considera in chirografo. (Pierluigi Ferrini – riproduzione riservata)

Affinché un credito sia ammesso in prededuzione, non è sufficiente che lo stesso venga a maturare durante la pendenza di una procedura concorsuale, essendo presupposto indefettibile, per il riconoscimento della prededucibilità, che la genesi dell'obbligazione sia temporalmente connessa alla pendenza della procedura medesima [nello specifico il credito insinuato al passivo trovava  la sua fonte in un'azione arbitrale che era stata intrapresa prima dell'ammissione del soggetto riconosciuto debitore alla procedura di liquidazione coatta amministrativa, onde ad avviso del Tribunale non si  ponevano dubbi in ordine alla causa genetica di quel credito e quindi all’insussistenza dei presupposti per la  prededucibilità ex art. 111, secondo comma, L.F. dello stesso in quanto non rilevava la circostanza che il lodo arbitrale fosse poi intervenuto in corso di procedura]. (Pierluigi Ferrini – riproduzione riservata) 

https://www.dirittodellacrisi.it/articolo/trib-modena-10-novembre-2021-pres-salvatore-est-ovi

[con riferimento alla prima massima, cfr. in questa rivista: Corte di Cassazione, Sez. I civ., 27 marzo 2018 n. 7547 https://www.unijuris.it/node/4442; Cassazione civile, Sez. VI, 01 Marzo 2017, n. 5255 https://www.unijuris.it/node/3448 e  Corte di Cassazione, Sez. I civ., 07 febbraio 2020, n. 2990  https://www.unijuris.it/node/5039; con riferimento alla seconda:  Cassazione civile, Sez. VI, 03 Novembre 2017, n. 26225 https://www.unijuris.it/node/4182].