Corte di Cassazione (10982/2021) – Concordato preventivo: il valore di un immobile di cui il proponente si professi promissario acquirente non può, ove il contratto definitivo non risulti concluso, farsi rientrare nell'attivo concordatario.
Corte di Cassazione, Sez. I civ., 26 aprile 2021, n. 10982 – Pres. Magda Cristiano, Rel. Massimo Ferro.
Concordato preventivo - Contratto preliminare d'acquisto - Possibilità della sua inclusione nell'attivo - Esclusione – Ragioni .
In tema di concordato preventivo, il contratto preliminare d'acquisto stipulato dall'imprenditore istante non costituisce in sé una componente autonoma dell'attivo concordatario, attesi, per un verso la non attualità dell'effetto traslativo rimesso ad una successiva attività negoziale di entrambi i contraenti ovvero al passaggio in giudicato della sentenza costitutiva resa ex art. 2932 c.c., e, per altro verso, il rischio correlato alla successiva alienazione del bene a terzi da parte del promittente venditore avuto anche riguardo all'efficacia prenotativa triennale della trascrizione ex art. 2645-bis c.c. (Massima ufficiale) [nello specifico, la Corte ha confermato che la conclusione cui erano giunti i giudici del merito circa il fatto che un preliminare d'acquisto di un immobile non potesse, in assenza della conclusione del definitivo, ricomprendersi nell'attivo concordatario, poteva giustamente farsi rientrare nell'ambito della verifica, a quelli stessi giudici rimessa, circa la sussistenza di una manifesta inattitudine della proposta concordataria a raggiungere gli obiettivi prefissati, stante che una proposta doveva ritenersi sempre sindacabile, ove risultasse totalmente implausibile]. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)
http://www.ilcaso.it/giurisprudenza/archivio/25739.pdf
[in tema di sindacabilità da parte dei giudici del merito della proposta concordataria, cfr. in questa rivista: Corte di Cassazione, Sez. I civ., 07 aprile 2017 n. 9061 https://www.unijuris.it/node/3581, Corte di Cassazione, Sez. I civ., 27 febbraio 2017 n. 4915 https://www.unijuris.it/node/3298 e Corte di Cassazione, Sez. VI civ., 09 marzo 2018 n. 5825 https://www.unijuris.it/node/4026].