Corte di Cassazione (15339/2020) – Insinuazione al passivo di credito spettante al lavoratore: irrilevanza in sede di ammissione della mancata contestazione da parte del curatore dei conteggi da quello stesso operati.
Corte di Cassazione, Sez. VI civ. - 1, 17 luglio 2020, n. 15339 – Pres. Andrea Scaldaferri, Rel. Alberto Pazzi.
Insinuazione allo stato passivo - Credito del lavoratore – Conteggio operato dallo stesso - Mancata contestazione da parte del curatore – Irrilevanza - Interpretazione della disciplina legale o contrattuale - Cognizione rientrante nel potere – dovere del giudice.
In tema di insinuazione allo stato passivo, nel valutare il conteggio dei crediti operato dal lavoratore opponente occorre distinguere tra la componente fattuale e quella normativa dei calcoli, restando irrilevante, ex art. 115 c.p.c., l'eventuale non contestazione del curatore sull'interpretazione della disciplina legale o contrattuale, la cui cognizione rientra nel potere-dovere del giudice di qualificazione giuridica dei fatti da accertare nel processo. (Nella specie, la S.C. ha cassato il decreto del tribunale, che aveva ammesso il credito in esito al giudizio di opposizione allo stato passivo, in coerenza con i conteggi depositati dall'opponente e non contestati da parte del curatore). (Massima ufficiale)