Corte di Cassazione (14156/2017) – Istanza di fallimento avanzata dal P.M. nel corso dell’udienza ex art. 162 L.F.: specialità rispetto a quelle proponibili ai sensi dell’art. 7 L.F. – Spese processuali.
Versione stampabileCorte di Cassazione, Sez. I Ord., 07 giugno 2017 n. 14156 – Pres. Aniello Nappi, Rel. Francesco Antonio Genovese.
Concordato preventivo – Udienza ex art. 162, secondo comma , L.F. – Rinuncia da parte del richiedente – Decreto di inammissibilità della procedura – Insolvenza – P.M. - Istanza di fallimento Specialità – Legittimità - Autonomia rispetto alle ipotesi ex art. 7 L.F.
Vicenda processuale– Complessità – Novità della materia – Decisione di giudici _ Compensazione delle spese.
La richiesta di fallimento avanzata dal Pubblico Ministero ai sensi dell’art. 162, secondo comma, ultima parte, L.F., in conseguenza della sua necessaria partecipazione alla procedura di concordato preventivo, si deve considerare frutto di una specifica disciplina, dettata appunto in detta materia, che pur ispirandosi alla medesima ratio dell’art. 7 L.F., risulta completamente autonoma rispetto a quella previsione e legittima il P.M., in presenza di uno stato di insolvenza, a formulare tale richiesta a prescindere dalle scansioni e vicende del procedimento concordatario [nello specifico, a prescindere dalla intercorsa rinuncia allo stesso da parte del proponente] e anche in difetto di convergenti istanze da parte del ceto creditorio. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)
Comporta la compensazione delle spese processuali, la complessità, non priva di novità, della vicenda oggetto della decisione giudiziale. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)
[con riferimento alla prima massima, cfr., in questa rivista, Corte di Cassazione, Sez. I civ., 13 aprile 2017 n. 9574 https://www.unijuris.it/node/3407]