Corte di Cassazione – Fallimento del professionista che, parallelamente alla sua normale attività, ne svolga, a scopo di lucro e in modo prevalente, un’altra illecita di intermediazione finanziaria di stampo imprenditoriale.

Corte di Cassazione, Sez. I civ., 18 gennaio 2017 n. 1157 - Pres. Bernabai, Rel. Cristiano.

Professionista – Svolgimento illecito di una attività parallela – Intermediazione finanziaria – Etero-organizzazione - Condanna in sede penale – Riscontro ex art. 1 L.F. - Operatività di una holding personale –– Fallibilità.

Può essere dichiarato fallito il professionista (nello specifico , un avvocato) che, parallelamente alla sua normale attività, abbia svolto in proprio ed  in modo prevalente, a scopo di lucro, in via continuativa ed organizzata, un’attività illecita di intermediazione finanziaria, per la quale sia già stato condannato in via definitiva in sede penale, consistente nell’acquisizione di somme di denaro dai clienti con la promessa di investirle e farle fruttare con elevati rendimenti (somme che venivano fatte confluire su conti intestati a lui od a suoi collaboratori e poi convogliate, in nome e conto dello stesso, verso una fitta rete di società di gestione fondi  di cui si serviva), e ciò laddove venga nel concreto accertata l’esistenza e l’operatività di una sorta di holding personale, avente le caratteristiche tipiche ex art. 2238, primo comma, c.c. di un’ impresa  in ragione della sua etero-organizzazione e della funzione intermediatrice in essa assunta da quel professionista, che risultava percepita all’esterno come una combinazione di fattori produttivi funzionale allo svolgimento di una attività economica idonea a condizionare lo svolgimento delle prestazioni richieste dal mercato. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

http://www.fallimentiesocieta.it/sites/default/files/170123130137.pdf