Cassazione Civile – Liberazione dai debiti I VA di soggetto ammesso all’esdebitazione – Quesito pregiudiziale alla Corte di Giustizia UE.
Cassazione Civile, Sez. VI, 01 luglio 2015 n. 13542/15 – Pres. Cicala – Est. Conti
Fallimento - Esdebitazione – Estinzione dei debiti IVA – Possibile conflitto con la normativa comunitaria – Interpretazione autentica - Richiesta alla Corte di Giustizia UE.
La Corte di Cassazione, chiamata a decidere di un ricorso proposto dall’Agenzia delle Entrate avverso una sentenza della Commissione Tributaria che aveva confermato che il soggetto già fallito che era stato ritenuto meritevole dell’esdebitazione non doveva farsi carico del pagamento di pregressi debiti fiscali, ha osservato che il coinvolgimento dei crediti IVA negli effetti dell’ esdebitazione, di cui agli artt. 142 – 144 L.F., poteva determinare il rischio di un conflitto con la normativa comunitaria che impone a tutti gli Stati membri dell’Unione Europea (artt. 2 e 22 della sesta direttiva IVA e art. 10 CE) l’obbligo di adottare tutte le misure legislative al fine di garantire che l’IVA sia interamente riscossa ed ha considerato, inoltre, necessario domandarsi se l’inderogabilità dell’IVA, da ultimo sottolineata dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 225 del 25 luglio 2014, poteva cedere o meno di fronte ad un accertamento giudiziale di incapienza della procedura fallimentare e di meritorietà dell’imprenditore fallito. Ha, pertanto, ritenuto di richiedere alla Corte di Giustizia di pronunciarsi in via pregiudiziale, ai sensi dell’art. 267 TFUE (Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea), se il diritto UE osti ad una normativa nazionale che, non includendoli tra quelli esclusi dall’esdebitazione, preveda l’estinzione anche dei debiti IVA in favore dei soggetti ammessi a tale procedura. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)
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