Corte di Cassazione (6324/2023) – Inesistenza della sentenza che dichiari il fallimento di una società incorporata a seguito di fusione oltre l'anno dalla iscrizione nel registro delle imprese di tale atto: rimedi esperibili.
Corte di Cassazione, Sez. I civ., 02 marzo 2023, n. 6324 – Pres. Magda Cristiano, Rel. Luigi Abete.
Fusione per incorporazione – Iscrizione nel registro delle imprese - Dichiarazione di fallimento della società incorporata – Pronuncia avvenuta oltre l'anno dall'iscrizione - Giuridica inesistenza ex art. 10 L.F. - Rimedi proponibili - Impugnazione da proporsi entro il termine previsto – Alternativa possibile – Esperimento senza tempo di un'”actio nullitatis”.
La fusione per incorporazione estingue la società incorporata sicché è giuridicamente inesistente la sentenza che dichiari il fallimento di quest’ultima oltre l’anno previsto dall’art. 10 L. fall. (Massima Ufficiale) [al riguardo la Corte ha precisato che, stante che una sentenza inesistente è insuscettibile di passare in giudicato, anche laddove siano decorsi i termini dell'impugnazione ordinaria, nessuno ostacolo si frappone all'esperimento rispetto ad essa, senza termini, e quindi in ogni sede e tempo, di un'”actio nullitatis”, vale a dire di un'autonoma azione di accertamento, restando dubbia la proponibilità o meno della stessa solo dopo, o anche prima, della scadenza del termine previsto per l'impugnazione ordinaria]. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)
https://www.dirittodellacrisi.it/articolo/cass-sez-1-2-marzo-2023-n-6324-pres-cristiano-est-abete
https://www.ilcaso.it/giurisprudenza/archivio/28997.pdf
[in tema di estinzione di una società incorporata e di conseguente perdita da parte della stessa della legittimazione processuale, cfr. in questa rivista: Corte di Cassazione, Sez. Unite, 30 luglio 2021, n. 21970 https://www.unijuris.it/node/5756].