Corte d'Appello di Palermo – Fallimento: criteri cui attenersi per poter giustificatamente desumere che un'impresa versi in uno stato d'insolvenza.

Corte d'Appello di Palermo, Sez. III civ., 23 novembre 2021- Pres. Antonino Liberto Porracciolo, Cons. Rel. Giulia Maisano, Cons. Cristina Midulla.

Dichiarazione di fallimento - Reclamo ex artt. 18 e 22 L.F. – Stato di insolvenza –  Asserito erroneo riscontro – Decisione in merito - Criteri di valutazione cui attenersi.

Ai fini della dichiarazione di fallimento, lo stato di insolvenza va desunto, più che dal rapporto tra attività e passività, dalla possibilità dell'impresa di continuare ad operare proficuamente sul mercato. A tal fine occorre valutare non solo la situazione esistente al momento della decisione, ma anche il suo prevedibile sviluppo come pronosticabile: 1) prendendo in esame  non isolati aspetti dell'attività imprenditoriale, ma tutti gli elementi significativi utili a misurare l’attitudine dell'impresa a disporre economicamente e finanziariamente dei mezzi e della liquidità necessari per fare fronte al regolare adempimento delle proprie obbligazioni e, sostanzialmente, a sopportare i costi determinati dallo svolgimento della gestione aziendale; 2) circoscrivendo la previsione in un orizzonte temporale limitato, risolvendosi altrimenti, ove cioè le valutazioni fossero proiettate su tempi lunghi e non si basassero su una pianificazione già in atto, in semplici aspettative del tutto aleatorie, esattamente come nel caso in cui [come nello specifico] le prospettive di rinvigorimento dell’attività produttiva risultino modeste e in ogni caso non immediate. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

http://www.ilcaso.it/giurisprudenza/archivio/26241.pdf

[cfr. in questa rivista: Corte di Cassazione, Sez. VI, 20 gennaio 2020, n. 1069 https://www.unijuris.it/node/5153 e Corte di Cassazione, Sez. I civ., 20 novembre 2018 n. 29913 https://www.unijuris.it/node/4501].