Tribunale di Ravenna – Regressione di ipotesi di ristrutturazione dei debiti e rigetto del ricorso proposto da ultimo ex art. 182 bis L.F. in quanto volto solo a posticipare un'istanza di fallimento pendente.

Tribunale di Ravenna, Ufficio Fallimenti, 22 marzo 2021(data della pronuncia).

Accordo di ristrutturazione dei debiti – Trattative con i creditori ancora in corso - Istanza di inibitoria di azioni esecutive o cautelari  – Iniziativa abusiva – Precedente concordato prenotativo subito rinunciato - Ricorso volto solo a ritardare un'istanza di fallimento pendente – Rigetto ex art. 182 bis, settimo comma, L.F. del ricorso.

Laddove la domanda di accesso ad una procedura di accordo di ristrutturazione di debiti risulti volta solo ad ottenere l'inibitoria temporanea ex art. 182 bis, settimo comma, L.F. rispetto a pretese azioni cautelari od esecutive “aggressive” ed, anteriormente alla sua proposizione, si sia fatto già ricorso da parte del debitore, in pendenza di istanza di fallimento, ad una misura protettiva assai più invasiva ed ampia, come il concordato prenotativo, dotato nel sistema attuale della legge fallimentare del c.d. automatic stay, concordato però  rinunciato, senza la formulazione di una qualche proposta, subito dopo la concessione e la successiva proroga del termine di cui all’art. 161, sesto comma, L.F., si deve ritenere di trovarsi di fronte ad una regressione di ipotesi di ristrutturazione che, condivisibilmente, in dottrina è stata stigmatizzata in senso abusivo, valendo per il vero unicamente a posticipare la trattazione dell’istanza di fallimento pendente senza prospettare alcun vantaggio ai creditori. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

http://www.ilcaso.it/giurisprudenza/archivio/25326.pdf

[cfr. in questa rivista. Corte di Cassazione, Sez. I civ., 08 maggio 2019, n. 12064 https://www.unijuris.it/node/4704 eCorte di Cassazione, Sez. I civ., 19 giugno 2018 n. 16161https://www.unijuris.it/node/4294]