Tribunale di Bergamo – Regolazione della crisi o dell’insolvenza di imprese aventi i requisiti per l’assoggettabilità ad amministrazione straordinaria: competenza del tribunale sede delle sezioni specializzate in materia d’impresa.
Versione stampabileTribunale di Bergamo, Sez. II civ., Fallimentare e delle Esecuzioni Immobiliari, 25 giugno 2020 – Pres. Laura De Simone, Rel. Bruno Conca, Giud. Elena Gelato.
Imprese assoggettabili ad amministrazione straordinaria - Stato di crisi o di insolvenza e controversie che ne derivano – Tribunale sede delle sezioni specializzate in materia d’impresa – Competenza – Artt. 350 e 27, primo comma C.C.I. - Indirizzo interpretativo prevalente - Fondamento.
Secondo l’indirizzo interpretativo prevalente, deve intendersi riferito in generale alle procedure di regolazione della crisi relative a imprese aventi i requisiti per l’assoggettabilità ad amministrazione straordinaria [tra cui quelle per le quali è propedeutica la domanda ex art. 161, sesto comma, l.fall.] e non solo a quelle già in amministrazione straordinaria il combinato disposto degli artt. 350 (già in vigore) e 27, primo comma C.C.I. (come dall’art. 350 richiamato), alla luce dei quali “per i procedimenti di regolazione della crisi o dell’insolvenza e le controversie che ne derivano relativi alle imprese in amministrazione straordinaria e ai gruppi di imprese di rilevante dimensione è competente il tribunale sede delle sezioni specializzate in materia d’impresa di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 27 giugno 2003, n. 168”, posto che, diversamente, ove letteralmente ricondotta alle sole imprese già in amministrazione, la norma derogatoria della competenza di cui all’art. 27 C.C.I. non sarebbe mai applicabile, non potendo costituire la procedura di amministrazione straordinaria un prius, tanto dal punto di vista logico che funzionale, rispetto alle procedure di regolazione della crisi o dell’insolvenza che, necessariamente, la precedono. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione straordinaria)