Corte di Cassazione (11710/2018) - Fallimento e insinuazione al passivo di un credito: permanenza dell'efficacia dell'ipoteca per tutta la durata della procedura.
Versione stampabileCorte di Cassazione, Sez. VI civ. - sottosez. 1, 14 maggio 2018 n. 11710 – Pres. Rel. Rosa Maria Di Virgilio.
Fallimento – Credito ipotecario - Insinuazione al passivo - Efficacia della garanzia – Permanere per tutta la durata della procedura – Scadere del ventennio - Mancata necessaria rinnovazione - Possibile estinzione – Esclusione.
Esecuzione individuale – Data della vendita - Iscrizione ipotecaria - Efficacia – Necessario non decorso del ventennio – Condizione necessaria – Fallimento – Esecuzione collettiva – Presupposto non richiesto.
Perché una garanzia ipotecaria possa giovare al creditore che si insinua al passivo del fallimento è sufficiente che, alla data della domanda, non sia trascorso il ventennio dalla prima formalità pubblicitaria previsto dall'art. 2847 c.c. per la sua prescrizione, in quanto la sua efficacia permane poi per tutto il corso della procedura, senza che possa eventualmente estinguersi per mancata rinnovazione ex art. 2878 c.c.; ciò in quanto il creditore, una volta depositata la domanda ex art. 93 L.F. consuma il suo potere processuale e non ha più né il potere, né l'onere di intervenire sul diritto d'ipoteca che cessa di essere nella sua disponibilità una volta che sia stato ammesso. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)
A differenza di quanto accade nell'esecuzione singolare, in cui l'iscrizione ipotecaria per risultare efficace non deve aver superato il ventennio alla data della vendita forzata, che concreta l'espropriazione che il creditore ha diritto di chiedere, in sede di procedura concorsuale tale condizione non rileva in quanto la vendita ex art. 107 L.F. è disposta su iniziativa del curatore. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)