Corte di Cassazione (18997/2017) – Onere della prova del superamento dell'importo di euro 30.000 di debiti non pagati di cui all’art. 15 u.c. l.fall.
Cassazione civile, sez. I, 31 Luglio 2017, n. 18997. Pres. Didone, rel. Maria Acierno.
Dichiarazione di fallimento – Art. 15 u.c. l.fall. - Presupposto del limite quantitativo dei debiti scaduti e non pagati - Onere della prova - Deduzione dell'esistenza di molte domande d'insinuazione al passivo - Irrilevanza
La L.Fall., art. 15, u.c., stabilisce espressamente che il limite quantitativo di fallibilità riferito ai debiti scaduti e non pagati deve risultare dagli atti dell'istruttoria prefallimentare (Cass. 14727 del 2016) costituendo, una condizione oggettiva di fallibilità. Il positivo superamento dell'ammontare predeterminato dalla norma, quando sia contestato in sede di reclamo, deve, sulla base degli ordinari criteri d'imputazione dell'onus probandi, essere allegato e provato dal fallimento o dai creditori. La mera deduzione in ricorso dell'esistenza di molte domande d'insinuazione al passivo è del tutto irrilevante in quanto si tratta di accertamenti successivi alla fase prefallimentare (Cass. 14727 del 2016). [Nel caso specifico la Suprema Corte ha affermato che la Corte d'Appello aveva svolto un insindacabile accertamento di fatto, fondato sull'esame degli atti acquisiti in sede prefallimentare ed aveva accertato l'insussistenza del requisito previsto dall’art. 15 l.f.]. Francesco Gabassi – Riproduzione riservata].