Corte di Cassazione (23391/2016) - Legittimazione del P.M. al richiedere il fallimento in tutti i casi nei quali abbia istituzionalmente appreso la "notitia decoctionis". Costituzionalità dell’art. 7 L.F.
Versione stampabileCorte di Cassazione, Sez. VI civ.- 1, 16 novembre 2016 n. 23391 – Pres. Massimo Dogliotti, Rel. Maria Acierno.
Dichiarazione di fallimento – P.M. – Svolgimento di compiti istituzionali - Notitia decoctionis - Acquisizione – Legittimazione all’iniziativa.
Art. 7 L.F. – Insolvenza risultante nel corso di un processo penale – Questione di costituzionalità – Manifesta infondatezza – Motivazioni - Dichiarazione d’ufficio – Eliminazione - Fase prefallimentare – Principio del contradditorio – Applicazione.
E’ legittimato a chiedere il fallimento dell'imprenditore il P.M. anche se la "notitia decoctionis" sia stata da lui appresa nel corso di indagini svolte nei confronti di soggetti diversi dall'imprenditore medesimo, ciò in quanto la volontà legislativa che emerge dalla lettura delle ipotesi alternative previste dall'art. 7, comma 1, n. 1 L.F. è chiaramente nel senso di ampliare la legittimazione del P.M. alla presentazione della richiesta per dichiarazione di fallimento a tutti i casi nei quali l'organo abbia istituzionalmente appreso la "notitia decoctionis" [nello specifico, la S.C., confermando la sentenza di merito, ha ritenuto la legittimazione del P.M. a richiedere il fallimento pur avendo questi avuto notizia dello stato di insolvenza dall’esame, in sede di svolgimento dei suoi compiti istituzionali, dell’approfondita ed esaudiente relazione dell’amministratore giudiziario della società] (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)
Deve escludersi la non manifesta infondatezza della questione di costituzionalità del disposto dell’art. 7 L.F. nella parte in cui consente l’iniziativa del P.M. a richiedere il fallimento quando l’insolvenza risulti nel corso di un processo penale, in quanto l’ampiamento della legittimazione del P.M. risulta bilanciata dall’eliminazione della dichiarazione d’ufficio del fallimento e dall’introduzione della piena applicazione del principio del contradditorio fin dalla fase prefallimentare. (Pierluigi Ferrini - Riproduzione riservata)