Corte di Cassazione (10944/17) – Fallimento e procedimento di impugnazione dello stato passivo: inapplicabilità della sospensione feriale ai fini del computo del termine se concernente crediti di lavoro.
Versione stampabileCorte di Cassazione, Sez. Unite civ., 05 maggio 2017 n. 10944 - Primo Pres. Salvatore di Palma, Cons. Rel. Magda Cristiano.
Fallimento – Crediti concorsuali – Giudizi di accertamento – Regola della sospensione feriale Applicabilità – Giudizi concernenti crediti da lavoro - Esigenze di speditezza e concentrazione - Esclusione della sospensione.
Va ribadito il principio (da estendere anche alle procedure apertesi in data successiva all’entrata in vigore del D. Lgs. 5/2006 di riforma delle procedure concorsuali, che ha introdotto l’art. 36 bis in virtù del quale i termini processuali previsti negli artt. 26 e 36 della legge fallimentare non sono soggetti a sospensione feriale), in base al quale, benché, in virtù del combinato disposto dell’art. 92 dell’ordinamento giudiziario e dell’art. 1 della legge 7 ottobre 1969, n. 742, anche i giudizi di accertamento dei crediti concorsuali, seppur regolati dallo speciale rito fallimentare, non si sottraggano, in via generale, alla regola della sospensione dei termini durante il periodo feriale, la sospensione, viceversa, non opera in quelli [nello specifico ex artt. 98 e 99 L.F.] in cui si controverta dell’ammissione di crediti nascenti da rapporto di lavoro che, sono assoggettati al diverso regime della sospensione feriale, ai sensi del combinato disposto dell’art. 92 dell’ordinamento giudiziario e dell’ art. 3 della L. 742/69, in ragione della materia che ne forma oggetto e ciò in quanto non è esatto sostenere che nel procedimento concernente l’ammissione allo stato passivo di crediti di quel tipo non ricorrano quelle stesse esigenze di speditezza e di concentrazione usualmente connesse alla materia laburistica. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)