Corte di Cassazione (33878/2023) – Presupposto richiesto perché il curatore risponda del reato di interesse privato negli atti del fallimento.
Corte di Cassazione, Sez. V pen., 01 agosto 2023, n. 33878 – Pres. Grazia Rosa Anna Miccoli, Rel. Michele Cuoco.
Reato di interesse privato del curatore negli atti del fallimento – Presupposto perché si configuri.
Il delitto di interesse privato del curatore in atti del fallimento è configurabile allorché il curatore, nello svolgimento del suo incarico, mediante il compimento di atti anche formalmente e sostanzialmente legittimi, sfrutti il proprio ufficio con la consapevolezza di realizzare un interesse non ricollegabile in via esclusiva alla finalità propria dell'amministrazione fallimentare, non rilevando, ai fini della consumazione del reato, la realizzazione di un danno per i creditori. (Massima Ufficiale) [al riguardo la Corte ha infatti precisato che il momento di consumazione di quel reato coincide col compimento di atti nei quali il curatore ha un interesse confliggente con la procedura, per cui, trattandosi di reato di pericolo, risulta irrilevante, ai fini della sua consumazione, il conseguimento di un utile o la parallela realizzazione di un danno]. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)