Tribunale di Catania – Istanza di fallimento e contestuale istanza di pronuncia di provvedimenti cautelari e conservativi ex art. 15, ottavo comma, L.F.: accoglibilità anche in caso di domanda di concordato preventivo.
Versione stampabileTribunale di Catania, 28 febbraio 2019 – Giudice Est. Alessandra Bellia.
Istanza di fallimento – Soggetto fallendo - Domanda di concordato preventivo – Successiva presentazione Provvedimenti cautelari e conservativi – Possibile pronuncia - Coesistenza tra procedure – Irrilevanza.
Laddove il creditore che ha proposto ricorso per la dichiarazione di fallimento di un suo debitore, presenti un' istanza ex art. 15, ottavo comma, L.F. volta alla pronuncia di provvedimenti cautelari e conservativi, in ragione del fatto che quello stesso debitore sta, nelle more dell'istruttoria prefallimentare, ponendo in essere atti di dismissione di asset aziendali, tali da porre a rischio l'integrità del di lui patrimonio, il tribunale adito ha la facoltà, dopo aver verificato che ricorrano i necessari presupposti del fumus bonis juris, consistente nella verifica della presumibile, dal punto di vista soggettivo ed oggettivo, fondatezza della domanda di fallimento e del periculum in mora, di adottare tali provvedimenti, anche se il debitore abbia nel frattempo depositato una domanda di ammissione a concordato preventivo; ciò in quanto tra procedura prefallimentare e concordataria sussiste un rapporto di mera continenza c.d. per specularità, per cui in caso di coesistenza tra le due procedure concorsuali se ne impone la trattazione congiunta, la qual cosa non importa alcuna interdipendenza tra le stesse, avendo quale unico effetto l'impossibilità che venga dichiarato il fallimento, una volta avviata la procedura concordataria minore, indipendentemente dal verificarsi di uno degli eventi previsti dagli artt. 162, 173, 179 e 180 L.F. (Pierluigi Ferrini - Riproduzione riservata)