Tribunale di Massa - Stipula di contratto di affitto di azienda correlato a transazione ed inammissibilità del reclamo ex art. 26 l.f.
Versione stampabileTribunale di Massa, 27 Aprile 2017. Pres., pres. rel. Paolo Puzone, giudice Alessandro Pellegri, giudice Elisabetta Tacci.
Stipula di contratto di affitto di azienda correlato a transazione – Impugnazione – Reclamo ex art. 26 l.f. - Inammissibilità
Reclamo ex art. 26 l.f. e reclamo ex art. 36 l.f. – Sanatoria in conversione - Inammissibilità
Nell’ipotesi in cui il curatore fallimentare, nell’ambito di un contratto di transazione, abbia stipulato un contratto di affitto di ramo d’azienda con possibilità di prevedere un diritto di prelazione sul complesso aziendale a favore dell’affittuaria o di altra società da questa designata, il terzo interessato ad opporsi all’operato del curatore per non aver disposto una procedura competitiva, per aver selezionato l’affittuario in contrasto con gli interessi del ceto creditorio e per aver leso il principio di parità di trattamento dei creditori riconoscendo all’affittuaria il menzionato diritto di prelazione, non può proporre impugnazione ex art. 26 l.f. bensì, ricorrendone i presupposti, a’ sensi dell’art. 36 l.f. [Nel caso specifico l’impropria utilizzazione dello strumento previsto dall’art. 26 l.f. appariva finalizzata a superare il limite previsto dall’art. 36 l.f., che circoscrive alle ipotesi di violazione di legge la reclamabilità contro gli atti del curatore]. (Francesco Gabassi – Riproduzione riservata).
L’erroneo ricorso al mezzo di impugnazione di cui all’art. 26 l.f. e non a quello previsto dall’art. 36 l.f. non può sanarsi mediante lo strumento della conversione essendo i due rimedi tra loro infungibili, sia per ciò che concerne l’oggetto, sia per quanto attiene alla disciplina dei termini processuali, sia, in primo luogo, per la diversità degli organi investiti del potere decisorio. (Francesco Gabassi – Riproduzione riservata).