Corte d'Appello di L’Aquila – Reclamo proposto da un ex amministratore avverso la dichiarazione di fallimento di una società in house: ammissibilità e ragioni del suo accoglimento.

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Data di riferimento: 
03/03/2015

Corte d'Appello di L’Aquila 03 marzo 2015 – Pres. Giuseppe Iannaccone,  Rel. Luigi D'Orazio.

Dichiarazione di fallimento – Ex amministratore – Opposizione – Proponibilità  - Pregiudizio – Condizione necessaria.

Società in house – Equiparazione agli enti pubblici – Ricorrenza di particolari requisiti -  Assoggettabilità a fallimento – Esclusione.

Per stabilire se l’ex amministratore di società dichiarata  fallita abbia quell’interesse che l’art. 18 L.F. richiede per poter proporre opposizione alla sentenza dichiarativa di fallimento di quella società, occorre accertare se, per aver rivestito in precedenza tale carica, lo stesso abbia ricevuto o possa ricevere anche in futuro un pregiudizio specifico di qualsiasi natura, quindi anche morale, dalla dichiarazione di fallimento, in considerazione, in particolare degli effetti riflessi ex art. 49 L.F. (in relazione all’art. 146 L.F.) che gli potrebbero derivare. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

Va seguito l’orientamento (cfr. in particolare Corte di Cassazione 25 novembre 2013 n. 26283 in questa rivista http://www.unijuris.it/node/2165) che parifica, in qualche misura, le società in house agli enti pubblici, con il conseguente impedimento alla fallibilità delle stesse ai sensi del primo comma dell’art. 1 L.F., in particolare laddove siano caratterizzate da tre requisiti: 1) natura esclusivamente pubblica dei soci e, conseguentemente, capitale sociale interamente posseduto da enti pubblici o da altri soggetti pubblici; 2) esercizio dell’attività in prevalenza a favore dei soci stessi; 3) sottoposizione ad un controllo analogo a quello esercitato dagli enti pubblici sui loro uffici, stante il potere per gli stessi di dettare le linee strategiche e le scelte operative cui la partecipata, che non  godeva di alcuna area di autonomia  e doveva, pertanto, considerarsi quale longa manus delle amministrazioni controllanti, doveva attenersi (nello specifico la Corte, in accoglimento del reclamo proposto, ha pertanto revocato il fallimento di una società in house in quanto svolgeva attività in favore esclusivo di quattro comuni, non poteva operare al di fuori dell’ambito territoriale di appartenenza dei propri soci, il capitale sociale doveva essere posseduto per tutta la sua durata interamente da enti pubblici od altri soggetti pubblici e risultava soggetta  ad un controllo analogo a quello che quei comuni esercitavano nei confronti dei propri servizi).  (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

 

http://www.ilcaso.it/giurisprudenza/archivio/12937.pdf

Uffici Giudiziari: 
[Questo provvedimento si riferisce alla Legge Fallimentare]
Articoli di riferimento nella legge fallimentare
Vedi anche nel Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza: