Tribunale di Perugia – Composizione negoziata: ammissione dell’impresa in liquidazione e del piano liquidatorio. Ipotesi di uso abusivo o distorto dello strumento. Ammissibilità domanda generica di misure protettive.
Tribunale di Perugia, 15.7.2024 – G.D. dott.ssa Teresa Giardino
Composizione negoziata della crisi– Stato di liquidazione dell’impresa – Piano liquidatorio – Esclusione cause ostative per accesso alla procedura.
Composizione negoziata della crisi – Protrazione stato di liquidazione – Uso abusivo o dilatorio dello strumento.
Composizione negoziata della crisi– Misure protettive – Numero chiuso – Ammissibilità domanda generica.
Nell’espressione di per sé generica “ragionevole perseguibilità del risanamento dell’impresa” di cui all’art. 2 D.L. 118/21 (ora art. 12 CCII) deve ricomprendersi, a seconda dei casi e, in particolare della gravità della crisi, tanto il risanamento tramite una sua prosecuzione dell’attività in continuità diretta o indiretta quanto il risanamento dell’esposizione debitoria tramite la soddisfazione dei creditori con i proventi della liquidazione dell’attività. Lo stato di liquidazione di un’impresa che chiede di accedere alla composizione negoziata della crisi -CNC- o la predisposizione di un piano liquidatorio (anziché di continuità diretta o indiretta), da parte dell’impresa istante (in liquidazione o meno) non sono quindi di per sé cause ostative all’accesso alla CNC, se il valore dei beni da liquidare, unitamente al altri eventuali attivi disponibili, accompagnato da uno stralcio, consente di predisporre un piano potenzialmente accettabile da parte dei creditori. (avv. Federica Cella – riproduzione riservata)
Lo stato di liquidazione dell’istante protratto da tempo e l’esiguità del valore dei beni da liquidare e dell’attivo disponibile rispetto al debito complessivo possono essere elementi che il Tribunale, unitamente ad altre circostanze rilevanti del caso, dovrà considerare ai fini di valutare se il ricorso alla CNC debba considerarsi “abusivo” ovvero “dilatorio”. (avv. Federica Cella – riproduzione riservata)
Non costituisce motivo di inammissibilità della domanda la genericità delle misure protettive richieste, corrispondenti all’astratta previsione normativa, e pertanto alla stessa legittimamente conformabili, posto che le misure protettive sono a numero chiuso. (avv. Federica Cella – riproduzione riservata)
http://www.fallimentiesocieta.it/node/2419
https://dirittodellacrisi.it/articolo/trib-perugia-15-luglio-2024-est-giardino
[Cfr in questa rivista con riguardo alla possibilità di accedere alla CNC anche da parte dell’impresa già insolvente: Corte d’Appello di Trieste, 22 maggio 2024, in https://www.unijuris.it/node/7815]