Corte di Cassazione (13368/2024) – Dichiarazione di fallimento: competenza giurisdizionale in caso di trasferimento della sede sociale del debitore in un diverso paese dell'UE intervenuto nel trimestre antecedente l’iniziativa del creditore.
Corte di Cassazione, Sez. I civ., 15 maggio 2024, n. 13368 – Pres. Massimo Ferro, Rel. Paola Vella.
Insolvenza transfrontaliera – Istanza di dichiarazione di fallimento - Trasferimento della sede sociale all'estero nei tre mesi antecedenti - Spostamento in area UE esclusa dalla presunzione di coincidenza del COMI con la sede legale – Competenza giurisdizionale – Onere della prova gravante sul debitore - Dimostrazione dell'abitualità e riconoscibilità, da parte dei terzi, del luogo in cui esercita e gestisce i suoi interessi – Presupposto necessario.
In tema di insolvenza transfrontaliera, ai fini dell'individuazione della "competenza giurisdizionale" nell'area esclusa dalla presunzione relativa di coincidenza del centro degli interessi principali (c.d. "COMI") con la sede legale del debitore, in presenza di un trasferimento all'estero della stessa (nella specie in Bulgaria), intervenuto nel trimestre antecedente l'iniziativa del creditore, l'onere della prova del debitore verte non solo sull'effettività del trasferimento dal punto di vista delle misure organizzative interne adottate, ma anche sulla dimostrazione dell'abitualità e riconoscibilità, da parte dei terzi, del luogo in cui il debitore esercita e gestisce i suoi interessi. (Massima Ufficiale)
https://dirittodellacrisi.it/articolo/cass-sez-1-15-maggio-2024-n-13368-pres-ferro-est-vella
[in tema di disciplina speciale prevista per la dichiarazione di fallimento dall'art. 15, comma 3, L.F., come connotata da esigenze di celerità e speditezza rispetto a quella ordinaria prevista dal codice di rito, cfr. in questa rivista: Corte di Cassazione, Sez. I civ., 03 marzo 2022, n. 7083 https://www.unijuris.it/node/6177 e Corte di Cassazione, Sez. VI civ. - 1, 27 febbraio 2020, n. 5311
https://www.unijuris.it/node/5530; e circa la legittimità costituzionale di quella disposizione: Corte Costituzionale, 16 giugno 2016, n. 146 https://www.unijuris.it/node/6176 e Corte Costituzionale, 11 luglio 2017 n. 162https://www.unijuris.it/node/4078].