Corte d'Appello di Milano – Concordato semplificato: va eseguito da subito, sin dalla fase dell'ammissione, da parte del giudice il controllo finalizzato a verificare che la proposta risulti realizzabile e non implausibile.
Versione stampabileCorte d'Appello di Milano, Sez. IV civ., 09 maggio 2024 – Pres. Alberto Massimo Vigorelli, Cons. Rel. Francesca Vullo, Cons. Anna Mantovani.
Concordato semplificato – Controllo giudiziale sulla proposta – Non manifesta implausibilità - Verifica da eseguirsi da subito e non rimessa alla fase dell'omologazione – Fondamento.
Il controllo sulla ritualità della proposta di concordato semplificato, previsto dall’art. 25 sexies, comma. 3, C.C.I., ha come oggetto, già ab origine, la verifica giurisdizionale della legittimità sostanziale della proposta nel cui ambito è ricompreso anche l’esame della sua non manifesta implausibilità. Quest’orientamento risponde a ragioni di economia processuale e di contenimento dei costi della procedura, nell’ottica di preservare il patrimonio del debitore nell’interesse del ceto creditorio che, nella procedura liquidatoria prevista dall’art. 25 sexies e ss. C.C.I., vede la propria posizione indebolita dal mancato esercizio del voto. Sostenere infatti che al tribunale competa nella prima fase esclusivamente un ruolo di mero attestatore formale dei requisiti previsti dall’art. 25 sexies, comma 1, C.C.I., senza poterne rilevare la manifesta irrealizzabilità e implausibilità della proposta, significherebbe tenere in vita la procedura pur nella già acquisita consapevolezza che la stessa non potrebbe sopravvivere al successivo vaglio che compete al tribunale sulla fattibilità del piano in sede di omologa. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)
[in tema di effetto devolutivo pieno del reclamo ex art. 18 L.F. in caso si consecuzione tra concordato preventivo e fallimento, cfr. in questa rivista: Corte di Cassazione, Sez. I civ., 25 gennaio 2018 n. 1893 https://www.unijuris.it/node/4034].