Corte d'Appello di Catania – Richiesta da parte del curatore di scioglimento della comunione di un bene di parziale proprietà del fallito: ammissibilità dell'azione giudiziale anche qualora trattasi di immobile abusivo.

Corte d'Appello di Catania,  Sez. II civ., 04 gennaio 2020 - Pres. Giovanni Dipietro, Cons. Rel. Massimo Lo Truglio,  Cons. Roberto Centaro.

Fallimento - Liquidazione dell'attivo - Immobile abusivo di parziale proprietà del fallito - Curatore - Richiesta di scioglimento della comunione -  Divisione in natura di quel bene - Alternativa - Vendita dello stesso e assegnazione pro quota del ricavato alla procedura - Ammissibilità di entrambe le ipotesi - Eccezione prevista dall' art.46, comma 5, del D.P.R. n. 380 del 2001 - Ipotesi  esclusa dalla comminatoria dell nullità.

Laddove sia stato dichiarato il fallimeno del proprietario della quota indivisa di un immobile abusivo ed il curatore richieda, tramite convocazione in giudizio del/la comproprietario/a della restante quota, lo scioglimento della comunione e, se possibile, la divisione in natura di quel bene  o, in caso di impossibilità o difficoltà nella divisione, la vendita dello stesso e l'assegnazione alla procedura del ricavato in proporzione alla quota di proprietà del soggetto fallito, trova applicazione  la lettera dell'art. 46, comma 5, del D.P.R. n. 380 del 2001 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia) e  la sua ratio normativa che depone nel senso che la divisione "endoesecutiva" e quella "endoconcorsuale" sono sottratte alla comminatoria della nullità prevista quell'articolo per gli atti di  scioglimento della comunione aventi ad oggetto edifici abusivi, trattandosi in particolare, nel caso del fallimento, di una divisione strettamente connessa con la procedura  pendente e della quale costituisce modalità di liquidazione dell'attivo fallimentare. (Pierluigi Ferrini - Riproduzione riservata)  

 http://www.ilcaso.it/giurisprudenza/archivio/23012.pdf

[cfr. in questa rivista: Corte di Cassazione, Sez. Unite, 07 ottobre 2019, n. 25021  https://www.unijuris.it/node/4867]