Corte di Cassazione (6242/2019) - Esecuzione immobiliare dichiarata improseguibile per fallimento dell'esecutato e opposizione ex art. 170 DPR 115/02 alla liquidazione delle spese: necessità della chiamata in giudizio del curatore.
Versione stampabileCorte di Cassazione, Sez. II civ., 04 marzo 2019, n. 6242 – Pres. Rel. Sergio Gorjan.
Procedura esecutiva immobiliare – Fallimento dell'esecutato – Improcedibilità – Notaio delegato alla vendita - Giudice dell'esecuzione - Liquidazione del compenso – Competenza.
Procedura esecutiva immobiliare – Fallimento dell'esecutato – Improcedibilità – Notaio delegato alla vendita - Giudice dell'esecuzione - Liquidazione del compenso – Creditore esecutante - Giudizio di opposizione – Proposizione - Curatore – Necessaria evocazione in causa.
Il Giudice dell'Esecuzione immobiliare deve considerarsi legittimato a liquidare il compenso ai suoi ausiliari [nello specifico, il notaio incaricato della vendita] anche nell'ipotesi che l'esecuzione risulti improseguibile per fallimento dell'esecutato, in quanto il titolo esecutivo che ne fissa l'ammontare appare rivolto formalmente, quale anticipatario delle spese di procedura, nei riguardi del creditore esecutante, tenuto per recuperarle ad insinuarsi al passivo del debitore fallito. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)
Nel giudizio di opposizione al decreto di liquidazione del compenso in favore del notaio delegato per la vendita, emesso nell'ambito di una procedura esecutiva immobiliare dichiarata improseguibile per il fallimento del debitore esecutato, la curatela fallimentare è litisconsorte necessario, con conseguente nullità del procedimento e della decisione in caso di sua mancata evocazione in giudizio e cassazione dell'ordinanza, con rinvio al giudice "a quo" per la rinnovazione del procedimento, previa integrazione del contraddittorio. (Massima ufficiale)