Corte di Cassazione (20888/2017) – Fallimento e istanza di insinuazione al passivo di un credito derivante da una complessa contrattazione: necessità di una approfondita totale valutazione.
Corte di Cassazione, Sez. I civ., 07 settembre 2017 n. 20888 – Pres. Antonio Didone – Rel. Loredana Nazzicone.
Fallimento – Insinuazione al passivo – Credito nascente da contratti collegati – Valutazione in sede di ammissione – Interpretazione complessiva - Ricostruzione della concreta funzione economica – Necessità.
L’eventuale ammissione al passivo di un creditore [nello specifico, volta al riconoscimento di crediti derivanti alla banca concedente da un contratto di locazione finanziaria] deve essere valutata considerando il negozio intercorso con la società fallita nella sua totalità, ossia raffrontando e coordinando parole e frasi al fine di ricondurle ad armonica unità e concordanza, in particolare in presenza di un collegamento negoziale di contenuti non riconducibili ad una unica causa negoziale, essendo in tal caso necessario ricostruire la concreta funzione economica dell’intera operazione negoziale [nello specifico, le parti avevano concluso due contratti, l’uno di compravendita di un fondo e l’altro di locazione finanziaria, quest’ultimo comprendente anche l’incarico alla banca concedente di concludere, sostenendone i costi, i contratti necessari per la costruzione di un immobile, la cui venuta ad esistenza non era però condizione sospensiva del contratto di leasing, essendo obbligata a detta edificazione l’utilizzatrice poi fallita prima di realizzarla, onde la Corte ha cassato con rinvio il decreto del giudice di merito, che estrapolando una sola frase della complessa contrattazione e senza procedere ai necessari approfondimenti, aveva negato alla concedente- mandataria il diritto al rimborso dei pagamenti comunque effettuati a favore di terzi in esecuzione di quell’accordo]. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)
http://www.fallimentiesocieta.it/sites/default/files/Cass.%20Civ.20888.2017.pdf