Tribunale di Udine - Leasing risolto prima della dichiarazione di fallimento e riconvenzionale per l'equo indennizzo.
Tribunale di Udine, 17 settembre 2010 dott. Alessandra Bottan Presidente dott. Gianfranco Pelizzoni Giudice Rel. dott. Francesco Venier Giudice
In un contratto di leasing traslativo, ove il bene concesso in godimento sia un immobile, atto a conservare alla scadenza un valore residuo superiore all'importo convenuto per l'opzione ( atteso che normalmente nel contratto di leasing immobiliare il valore del bene al termine della locazione finanziaria è più alto rispetto a quello iniziale, ma comunque sul punto v. anche ctu in atti), é applicabile in seguito alla risoluzione del contratto per inadempimento dell'utilizzatore, avvenuta prima della dichiarazione di fallimento, in via analogica l'art. 1526, secondo comma, cod. civ. con conseguente necessità di restituzione dei canoni versati, dedotto l'equo indennizzo per l'utilizzo del bene da parte della società fallita fino alla data di fallimento. (Francesco Gabassi. - Riproduzione riservata)
Va respinta la domanda riconvenzionale formulata dalla curatela per la restituzione della differenza fra le rate riscosse e l'equo indennizzo dovuto all'opponente, dato che tale domanda non può essere svolta, diversamente che in passato sotto il vigore della disciplina del 1942 per la prima volta in sede di opposizione allo stato passivo ( cfr. Cass. , 22/03/2010, n. 6900 ,secondo cui: " L'art. 99 della legge fall., nel testo novellato dapprima dal d.lgs. n. 5 del 2006, e successivamente dal d.lgs. n. 169 del 2007, configurando il giudizio di opposizione allo stato passivo in senso inequivocabilmente impugnatorio, esclude l'ammissibilità di domande nuove, non proposte nel grado precedente, quali le domande riconvenzionali, non essendo tali domande previste dal comma quinto di tale disposizione, il quale contiene la precisa indicazione del contenuto della memoria difensiva del curatore fallimentare e specificamente delle difese che in quella sede devono essere svolte a pena di decadenza, comprensiva delle eccezioni e delle prove, mentre non fa menzione di eventuali domande riconvenzionali). (Francesco Gabassi. - Riproduzione riservata)
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