Corte di Cassazione (7075/2016) – Pagamento effettuato dal socio-amministratore di una società fallita per estinguere uno specifico debito di questa: ipotesi di bancarotta preferenziale.
Corte di Cassazione, Sez. V pen., 23 febbraio 2016 n. 7075 – Pres. Savani, Rel. Micheli.
Socio amministratore di società fallita - Intervento surrogatorio consistente nel pagamento di un debito della società già in stato di decozione – Successiva appropriazione di assegni della società – Finalità di recupero del precedente finanziamento – Ipotesi di bancarotta preferenziale.
Risponde, ex artt. 216 e 223 L.F., del reato di bancarotta preferenziale e non del più grave reato di bancarotta distrattiva il socio-amministratore di una società fallita che ha trattenuto per sé ed incassato due assegni circolari emessi da terzi a favore di quella società e ciò per recuperare una somma di ammontare superiore che, in precedenza, pur sapendo che la società versava in una situazione di crisi effettiva, con forti perdite e patrimonio netto negativo, aveva versato ad un determinato soggetto, di tasca propria, per saldare un debito che la società aveva nei confronti di questi, divenendo così a sua volta creditore della stessa. Infatti, laddove la somma necessaria ad estinguere quel debito fosse stata nella disponibilità della società, senza la necessità dell’intervento surrogatorio del socio, l’eventuale pagamento effettuato avrebbe chiaramente avuto natura preferenziale e non distrattiva, in quanto, a dispetto della decozione in cui la società versava, avrebbe favorito un particolare creditore a danno degli altri. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)
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