Corte di Cassazione – Bancarotta impropria da reato societario: esposizione di dati non veri e aggravamento del dissesto già in atto.
Corte di Cassazione, Sez. feriale, sent., 21 novembre 2013 n. 46388, Pres. Slotto, Rel. Micheli.
Bancarotta impropria – reato societario – aggravamento del dissesto – occultamento della sostanziale perdita di capitale.
Bancarotta societaria – responsabilità penale – condotte successive alla irreversibilità del dissesto.
Il reato di bancarotta impropria da reato societario sussiste anche quando la condotta illecita abbia concorso a determinare anche solo un aggravamento del dissesto già in atto della società. Infatti, integra il reato in questione l’amministratore di società che esponga nel bilancio dati non veri al fine di occultare la sostanziale perdita del capitale sociale, evitando così che si palesi la necessità di procedere al suo rifinanziamento o alla liquidazione della società, provvedimenti la cui mancata adozione determinerebbe l’aggravamento del dissesto di quest’ultima. (Vincenzo Antonini, riproduzione riservata)
In tema di bancarotta societaria (art. 223, comma 2, n.1, l. fall.), rilevano ai fini della responsabilità penale anche le condotte successive alla irreversibilità del dissesto, in quanto sia il richiamo alla rilevanza delle cause successive, sia la circostanza per cui il fenomeno del dissesto non si esprime istantaneamente, ma con progressione e durata nel tempo, assegnano influenza ad ogni condotta che incida, aggravandolo, sullo stato di dissesto già maturato. (Vincenzo Antonini, riproduzione riservata)
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Corte di Cassazione 21 novembre 2013 n. 46388.pdf | 450.85 KB |