Corte di Cassazione (17391/2020) – Sovraindebitamento e accordo con i creditori: presupposto perché un piano che preveda un pagamento ultrannuale dei crediti prelatizi risulti ammissibile.

Corte di Cassazione, Sez. VI, 20 agosto 2020, n. 17391 – Pres. Antonio Valitutti, Rel. Francesco Terrusi.

Sovraindebitamento – Accordo di composizione della crisi – Creditori privilegiati – Moratoria ultrannuale – Ammissibilità – Presupposto necessario – Riconoscimento del diritto di voto – Decisività della volontà dei creditori.

Negli accordi di ristrutturazione dei debiti è giuridicamente possibile prevedere la dilazione del pagamento dei crediti prelatizi anche oltre il termine di un anno dall'omologazione previsto dall'art. 8, quarto comma, della legge n. 3 del 2012, e al di là delle fattispecie di continuità aziendale, purché si attribuisca ai titolari di tali crediti il diritto di voto a fronte della perdita economica conseguente al ritardo con cui vengono corrisposte le somme a essi spettanti o, con riferimento ai piani del consumatore, purché sia data a essi la possibilità di esprimersi in merito alla proposta del debitore [nello specifico la Corte ha ritenuto doversi considerare decisiva la volontà dei creditori, non potendosi prospettare un problema di fattibilità giuridica che imponesse al giudice di considerare a priori illegittima tout court una proposta di accordo per il solo fatto che prevedesse un piano di pagamento dei crediti privilegiati ultrannuale] (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

http://www.ilcaso.it/giurisprudenza/archivio/24238.pdf

[cfr. in questa rivista in senso apparentemente difforme, ma in realtà afferente un’ipotesi per certi aspetti diversa: Corte di Cassazione, Sez. I civ., 23 febbraio 2018 n. 4451 https://www.unijuris.it/node/3988 e, in senso decisivo, il più recente orientamento: Corte di Cassazione, Sez. I civ., 03 luglio 2019, n. 17834 https://www.unijuris.it/node/4760]