Corte di Cassazione – Trasferimento della sede all'estero; giurisdizione e competenza italiane per la dichiarazione di fallimento; diritto di difesa del debitore.

Cassazione civile, sez. un., 25 giugno 2013, n. 15872 – Pres. Luccioli, Rel. Piccininni.

Trasferimento della sede all’estero – Iscrizione nel registro delle imprese – Dopo l’istanza di fallimento – Inopponibilità al creditore istante – Art. 5 c.p.c. – Giurisdizione italiana.

Dichiarazione di fallimento – Competenza territoriale – Luogo di determinazione delle strategie imprenditoriali.

Diritto di difesa – Carattere sommario e cautelare della procedura – Collegio – Giudice delegato.

L’iscrizione nel registro delle imprese del trasferimento della sede dell’impresa all’estero, avvenuta dopo la presentazione dell’istanza di fallimento, rende la relativa delibera inopponibile al creditore istante e ne determina l’insensibilità rispetto al corso della procedura, ai sensi dell’art. 5 c.p.c., con conseguente radicamento della giurisdizione del giudice nazionale. (Fiorenza Prada - Riproduzione riservata)

Con riferimento all’individuazione del giudice territorialmente competente ai fini della dichiarazione di fallimento, occorre tenere conto del luogo in cui si trova il cuore pulsante dell’impresa, vale a dire quello in cui vengono individuate e decise le scelte strategiche cui dare seguito: tale circostanza non è univocamente desumibile dal luogo di stipulazione di accordi sindacali o da quello in cui sono posti gli uffici. (Fiorenza Prada - Riproduzione riservata)

Il diritto di difesa del debitore va coniugato con le regole del procedimento per la dichiarazione di fallimento, il quale ha carattere sommario e cautelare: da ciò deriva che il debitore deve essere informato sia dell’iniziativa assunta nei suoi confronti, che degli elementi posti a fondamento del procedimento, affinché egli possa svolgere compiutamente la propria difesa, anche avvalendosi dell’assistenza di difensori, ma è del tutto irrilevante il fatto che la difesa si svolga, anziché davanti al Collegio, davanti al Giudice Delegato. (Fiorenza Prada - Riproduzione riservata)