Tribunale di Milano – Piano concordato in continuità che preveda modificazioni incidenti sui diritti dei soci: possibile partecipazione di quelli al voto, con esclusione però della possibilità da parte loro di incidere sull'omologazione trasversale.
Versione stampabileTribunale Ordinario di Milano, Sez. II civ. e d'impresa, 30 maggio 2024 – Pres. Rel. Laura De Simone, Giud. Luca Giani e Guendalina Alessandra Virginia Pascale.
Concordato preventivo in continuità – Piano prevedente modificazioni del tessuto sociale – Incidenza sui diritti di partecipazione dei soci - Possibile inserimento di quelli in un apposita classe con riconoscimento del diritto di voto – Presenza di creditori dissidenti in alcune delle classi – Istanza di omologazione trasversale – Esclusione in tale ipotesi dei soci dalla possibilità di incidere.
Laddove un piano di concordato preventivo in continuità contempli modificazioni del tessuto societario che incidano dirittamente sui diritti di partecipazione dei soci escludendoli in particolare dal diritto di opzione ad essi spettante ai sensi dell'art 2441 c.c., può, ai sensi dell'art. 120 ter C.C.I., prevedersi la formazione di una o più classi di soci, con riconoscimento a quelli del diritto di voto sulla proposta da esprimersi nelle forme e nei termini previsti per i creditori cui sono pertanto a tale effetto parificati; trattasi di diritto che surroga l'esercizio di quello stesso in sede assembleare tanto che va commisurato "alla quota di capitale posseduta anteriormente alla presentazione della domanda" e opera nella forma del silenzio assenso. Pur tuttavia, in nessun caso, in caso di richiesta del proponente di omologazione trasversale per mancanza di adesione in tutte le classi ex art. 109, quinto comma, C.C.I., la classe o le classi dei soci può o possono incidere sull'omologazione ai sensi dell'art. 112, secondo comma, C.C.I., essendo riservato tale diritto unicamente ai creditori. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)