In www.unijuris.it - Voci "arbitrato" e "istruttoria prefallimentare"
Tribunale di Udine, 14 febbraio 2011, dott.ssa Annamaria Antonini Drigani
L'art. 24 L.F. attribuisce alla competenza del tribunale che ha dichiarato il fallimento la conoscenza di "tutte le azioni che ne derivano" dovendosi tra queste azioni ricomprendere solo quelle che scaturiscono dallo stato di insolvenza e non anche quelle esperite dal curatore per recuperare i crediti del fallito in quanto tali azioni - essendo già ricomprese nel patrimonio del fallito (nella cui posizione il curatore subentra) - non derivano dal fallimento. Queste ultime azioni vanno pertanto esercitate e/o proseguite avanti al giudice ordinariamente competente ed, eventualmente, anche davanti all'arbitro o al collegio arbitrale.
Provvedimento segnalato dall'avv. Paolo Persello
Tribunale della Spezia, 4 agosto 2010 Alberto Cardino, presidente relatore ed estensore; Nicola Mario Condemi, giudice;Fabrizio Pelosi, giudice.
Qualora sussistano i requisiti di legge per la dichiarazione di fallimento ed il fondato rischio che, nel lasso di tempo intercorrente fra l'istanza di fallimento e l'udienza prefallimentare, la garanzia patrimoniale generica offerta dal patrimonio della ditta debitrice venga meno e vi sia l'esigenza di evitare che l'amministrazione compia atti che possano depauperare la consistenza economica dell'azienda, può essere sottoposta a sequestro giudiziario l'intera azienda con nomina di custode giudiziario il quale godrà dei poteri di conservazione, di ordinaria amministrazione e, sia pure con l'autorizzazione del giudice delegato, ove necessario, di straordinaria amministrazione.
Provvedimento segnalato dall'avv. Claudia Del Bene