Tribunale di Napoli Nord – Sovraindebitamento: considerazioni in tema di piano del consumatore alla luce, in particolare, delle modifiche alla L. 3/2012 introdotte dal decreto ristori.

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Data di riferimento: 
21/04/2021

Tribunale di Napoli Nord,  Sez. III civ., 21 aprile 2021 – Pres. Michelangelo Petruzziello, Rel. Benedetta Migliulo, Giud. Arminio Salvatore Rabuano.

Sovraindebitamento – Piano del consumatore - Durata eccedente i cinque anni – Compatibilità possibile - Fondamento.

Sovraindebitamento – Piano del consumatore -  Omologazione – Requisito della meritevolezza – Decreto Ristori – Modifiche introdotte concernenti quel presupposto.

Sovraindebitamento – Consumatore - Plurimo ricorso a finanziamenti  - Causazione dello stato di crisi - Giudizio di colpevolezza  – Soggetto finanziatore – Incidenza del comportamento da quello tenuto – Considerazione necessaria.

Stante che la L. 3/12 non individua alcun limite legale alla durata del piano del consumatore, lasciando aperta la possibilità di valutare in concreto le ricadute derivanti da una eccessiva durata dello stesso, si deve ritenere che risulti ammissibile anche una proposta di composizione della crisi, come formulata facendo ricorso a quella procedura, che preveda una dilazione significativa di durata anche superiore ai cinque anni, in quanto non si può aprioristicamente escludere che gli interessi dei creditori risultino comunque meglio tutelati rispetto a quanto avverrebbe facendo ricorso all'apertura di una procedura di liquidazione forzata del patrimonio del soggetto sovraindebitato. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata) 

Alla luce degli innovamenti normativi che hanno interessato la materia del sovraindebitamento con l'ultimo D.L. 137/2020 (cd. decreto Ristori), che ha anticipato l'entrata in vigore di alcune norme del Codice della Crisi d' Impresa e che, in particolare, ha espunto il riferimento alla meritevolezza di cui all'art. 12 bis L. 3/12 come criterio per l'omologa del piano del consumatore, si deve ritenere, con riferimento a tale specifica modifica, che il giudizio che prima doveva svolgersi con riferimento alla ricorrenza di tale requisito non possa dirsi del tutto estraneo alla ratio legis della riforma, stante che anche attualmente viene comunque precluso in nuce l'accesso a quel  procedimento quando emergano profili di colpa grave o di frode in capo al consumatore, dimostrando in tal modo che il legislatore ha, per un rinnovato favor per l'accesso a quell'istituto, solo inteso alleviare  il giudizio sulla condotta del debitore afflitto da uno stato di sovraindebitamento. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

Un giudizio sulla colpevolezza dell'indebitamento sopravvive anche attualmente, dopo le modifiche introdotte dal D.L. 137/2020,  in via speculare con riguardo alla condotta dei creditori. Questi infatti, in qualità di finanziatori, potrebbero rivelarsi colpevoli, ai sensi dell'art. 12 bis, terzo comma, L. 3/2012 e dell'art. 124 bis del TUB, di aver concorso al sovraindebitamento del consumatore, favorendo maliziosamente un improvvido ricorso al credito da parte di quello, salva la ricorrenza di condotte dolose riconducibili allo stesso idonee a radicare la sua esclusiva responsabilità. (Pierluigi Ferrini – Riproduzione riservata)

http://www.ilcaso.it/giurisprudenza/archivio/25403.pdf

[con riferimento alla prima massima, cfr. in questa rivista: Corte di Cassazione, Sez. I civ., 28 ottobre 2019, n. 27544https://www.unijuris.it/node/4910; con riferimento alla seconda: Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Sez. III, 02 dicembre 2020 https://www.unijuris.it/node/5418 e con riferimento alla terza: Tribunale di Vicenza, 24 settembre 2020https://www.unijuris.it/node/5308; Tribunale di Napoli, Sez. Volontaria Giurisdizione, 21 ottobre 2020 https://www.unijuris.it/node/5429 e Tribunale di Napoli Nord, III Sez. Civ., 21 dicembre 2018 https://www.unijuris.it/node/4461]

 

 

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Vedi anche nel Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza: