Tribunale di Udine – Fallimento del consulente aziendale.
Tribunale di Udine, 17 settembre 2021 – Pres. dott. Francesco Venier, rel. dott. Andrea Zuliani
Fallimento – Presupposti – Consulente – Organizzazione aziendale.
Nella valutazione della fallibilità di un prestatore d’opera abituale, in particolare di un consulente aziendale, occorre innanzitutto accertare la sua qualifica di imprenditore e, quindi che egli utilizzi, per lo svolgimento della propria attività, un minimo imprescindibile di organizzazione aziendale (artt. 2082 e 2555 c.c.), sia pure caratterizzata dalla prevalenza del lavoro proprio dell’imprenditore (ed eventualmente dei componenti della sua famiglia) rispetto agli altri fattori della produzione. Per l’accertamento di tale requisito soggettivo non è rilevante il fatto che il debitore sia stato anche socio accomandatario di una s.a.s. e amministratore di una s.r.l., a meno che non si alleghi e non risulti che egli abbia assunto un ruolo anomalo di holder nell’ambito di un’unica attività commerciale svolta in diverse forme giuridiche soggettive.
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